Intervista a Mario Catalano, Presidente Legacoop Campania – Il Denaro

Ritorna Geco. Le giornate dell’economia cooperativa, due giorni di incontri e dibattiti organizzati da Legacoop che nel 2013, nel pieno di una crisi economica epocale, ‘guarda al futuro con la forza di un modello economico, quello cooperativo, assolutamente attuale, in cui si incrociano visione sociale e lavoro’, come sintetizza Mario Catalano, Presidente Legacoop Campania che abbiamo incontrato in questa occasione. Quest’anno sono quattro i temi portanti di Geco: finanza e crescita; lavoro e futuro; partecipazione e cittadinanza attiva; cultura e qualità per il rilancio dell’economia. Il nostro modello economico, alla prova dei fatti, ha resistito meglio delle aziende profit allo stress della crisi finanziaria ed economica. Le cooperative non ne sono rimaste immuni dal 2008 ad oggi, ma hanno alla base la forza della partecipazione dei soci a tutti i processi della vita aziendale e questo le ha rese più solide, oltre che più produttive, perché il socio si sente imprenditore di se stesso. Le parole chiave individuate quest’anno sono strettamente legate tra loro, non si avrà lavoro e crescita senza rinnovare l’idea stessa di società e di economia, perché come pure i più grandi sostenitori dell’economia di mercato hanno dovuto ammettere di fronte alla drammaticità della crisi, occorre un nuovo pensiero globale dove, assieme allo Stato ed al mercato, assumano uno straordinario protagonismo le persone, i cittadini, le comunità. L’autoimprenditorialità cooperativa, dunque, come risposta alla crisi? Non ho dubbi: questa è la strada giusta. La nostra forza è che di fronte alle difficoltà non ci fermiamo. D’altro canto, l’intergenerazionalità è uno degli elementi della nostra distintività, per questo non abbiamo smesso di investire sui giovani e, quindi, sul futuro. Prenda il successo di ‘Culturability, fare insieme in cooperativa’, il bando della Fondazione Unipolis per promuovere la creazione e sostenere start up culturali e di innovazione: 850 progetti presentati in tutte le regioni e la Campania è stata tra le più propositive; 3.000 giovani under 35 coinvolti nel progetto e 1.000 di questi incontrati. Giovani e cultura? E’ un binomio inscindibile. Anche per questo Legacoop sta ripensando il proprio modello comunicativo ed organizzativo, per raggiungere una platea più ampia di giovani e di donne che vogliamo incoraggiare a vedere il lavoro come espressione della persona. L’innovazione passa per la capacità di intercettare i nuovi linguaggi, valorizzandoli, ed i diversi bisogni, mettendoli al centro dell’impegno di chi lavora, come noi e la nostra rete di supporto, a moltiplicare le opportunità per creare buona e più stabile occupazione, accrescendo i vantaggi per tutto il territorio. Cultura e qualità, invece? La cultura, intesa in senso più ampio, resta uno dei fondamentali volani della ripresa economica di questo Paese, ma perché diventi un’opportunità occorrono investimenti e una visione di sistema. Fa pensare e preoccupare un Paese che, ad esempio, ritiene la scuola una spesa insostenibile. Ci sono dei settori produttivi che ritiene strategici? Sicuramente. Legacoop, infatti, sta promuovendo nuova imprenditoria cooperativa nella creatività e nella comunicazione, nella tecnologia e nella green economy, nella valorizzazione dei fattori locali e nel turismo. Ecco, il modello cooperativo non solo come possibile sacca di resistenza sociale, basata sulla riappropriazione democratica dei mezzi di produzione (come per le cooperative di lavoratori e le cooperative agricole), sul controllo e sulla gestione dei meccanismi di acquisto e di consumo a favore dei soci e dei cittadini (vedi le cooperative di consumatori), sulla gestione del credito a vantaggio del territorio e della comunità (come le cooperative di credito) ma anche strumento ideale per nuove attività, continuando a favorire lavoro e coesione sociale.

Napoli, 11 novembre 2013

Ufficio Stampa Legacoop Campania
Anna Ceprano
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