Cems. Presentati i risultati di ‘Stabulum’

Nell’ambito del terzo corso di aggiornamento sui bioreattori a membrana, organizzato dai gruppi di Ingegneria sanitaria – ambientale delle Università di Napoli, Federico II, di Palermo e di Salerno, sono stati comunicati i risultati finali del Progetto STABULUM, sul riuso dei reflui. Il Progetto Sistema integrato di TrattAmento di reflui BUfalini, voLto al recUpero idrico ed al risparMio energetico – STABULUM, è stato finanziato, nel Dicembre 2010, dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania all’Associazione Temporanea costituita da: Dipartimento di Ingegneria Idraulica, Geotecnica ed Ambientale (DIGA) dell’Università degli Studi di Napoli Federico II; Azienda Colangelo Davide; Cooperativa ElettroMeccanica Sud – CEMS.

renato simonetti 1

Il Progetto STABULUM, in linea con le indicazione del bando, è stato concepito allo scopo di fornire un contributo alla risoluzione di uno dei problemi più gravosi per le aziende bufaline (ma, più in generale, per tutte le aziende zootecniche), costituito dal soddisfacimento del fabbisogno idrico necessario per l’abbeveraggio dei capi, l’asportazione delle deiezioni, il lavaggio dei locali e dell’impianto di mungitura, affrontandolo in linea con uno degli indirizzi strategici della politica ambientale comunitaria, connesso alle imprescindibili esigenze di risparmio e riciclo dell’acqua.

E’ stato così adottato un impianto di trattamento dei reflui aziendali, realizzato con un bioreattore a membrana, proprio per ottenere acqua idonea all’abbeveraggio nel rispetto delle norme.

Renato Simonetti, Presidente della Cooperativa CEMS, spiega come un contributo determinante alla felice riuscita del progetto sia venuto proprio dalla cooperativa di impiantistica nolana: “Abbiamo costruito un impianto di piccole dimensioni che assorbe 5mq di liquami al giorno, tanti quanti ne produce un allevamento in stabulazione libera di circa 70 capi. Il funzionamento del digestore è basato su un sistema di scambiatori di calore e pompe. La miscelazione avviene con ugelli di nostra invenzione, facili da utilizzare, mentre il corpo del digestore è in acciaio, che dura di più ed è ecologico da smaltire a fine vita dell’impianto”.

 

 

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