Mario Catalano riconfermato Presidente

Campania 2020: la Cooperazione del futuro (11° Congresso Legacoop Campania). Mario Catalano, è stato riconfermato per acclamazione Presidente della Legacoop Campania ed è stata eletta all’unanimità la Direzione in un’assemblea partecipata, che ha evidenziato la voglia dei cooperatori di incontrarsi e discutere nel merito delle questioni che dal livello nazionale a quello locale si pongono all’Associazione, non ultima quella del ricambio dei gruppi dirigenti nell’ottica di un riequilibrio generazionale e di genere.

Tanti i temi al centro della relazione introduttiva ai lavori della giornata, che hanno interessato il dibattito del pomeriggio e gli interventi dei moltissimi rappresentanti del mondo istituzionale, dell’associazionismo e della rappresentanza d’impresa e del sindacato che hanno voluto portare il loro saluto e il loro contributo al Congresso.

Dal valore della cooperazione e dell’unità cooperativa, all’importanza dell’impresa come patrimonio da difendere e sostenere; dalle politiche della Regione Campania, con luci ed ombre, alle proposte di Legacoop sui fondi europei, politiche sociali, ambientali, culturali e del lavoro.

Ma nel giorno coincidente con la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Catalano spiega che ha voluto aprire la relazione al Congresso affrontando quello che è “un tema che ci riguarda tutti e tutte, che è parte drammatica della nostra quotidianità e che attraversa le nostre vite più di quanto possiamo immaginare o siamo in grado di poter accettare”. E prosegue: “Di fatto, la violenza contro le donne, si tratti di stupro, atti di libidine violenta, maltrattamenti fisici e psichici dentro la famiglia, molestie e ricatti sessuali sul lavoro è un problema sia politico che sociale e nessuno può sottrarsi dall’affrontarlo”, riaffermando così l’impegno dell’Associazione contro la violenza sulle donne. Grande spazio ha trovato nelle riflessioni del Presidente campano anche la questione ambientale, “perché le nostre imprese non devono porsi solo il problema della legalità, ma anche quello della sostenibilità e compatibilità ambientale, che sono entrambi parte del cambiamento sociale che vogliamo realizzare come imprese e come cittadini”. E a proposito di lotta all’illegalità, Catalano conferma l’impegno dell’Associazione in Campania nel lavoro sui beni confiscati come Agenzia Cooperare con Libera Terra, assieme all’Associazione Libera. Così come riconferma gli impegni assunti con Agrorinasce.

 

sito immagine 11 congresso legacoop campania

Sul posizionamento delle imprese associate, Catalano dice che “la cooperazione, pur nel contesto del protrarsi della crisi economica, si conferma come uno strumento di difesa di interessi primari: lavoro, casa, cultura e tutela della qualità e del potere d’acquisto”.

Al 31 dicembre 2012, Legacoop Campania associava 428 cooperative attive, con circa 100.000 soci, 5.000 addetti ed un valore della produzione di 985 milioni di euro.

“Anche se i primi dati sui bilanci 2013 offrono risultati mediamente migliori rispetto a quelli del 2012, non vediamo una chiara inversione di tendenza” – commenta – “Il complesso delle nostre cooperative è ancora molto forte, soprattutto nel comparto agricolo e del commercio, ma complessivamente in calo, pur segnalando vitalità e capacità di reagire alla crisi”.

 

foto mario catalano presidente legacoop campania

Molti gli interventi esterni, a cominciare dal Presidente Uniocamere Campania, Maurizio Maddaloni che, in riferimento alla cooperazione, dice: “La vostra energia, il vostro apporto di idee, ma anche e soprattutto di professionalità e di valori sono un patrimonio irrinunciabile per rimettere in moto l’economia e intercettare tutti i segnali di cambiamento”. Il Consigliere regionale, Antonio Marciano, afferma convinto che “La sfida, in questi tempi di crisi, è rimettere in moto sviluppo e occupazione, ma anche costruire un modello economico e una società meno ingiusti. In questo quadro, le classi dirigenti a tutti i livelli sono chiamate a dare risposte di merito, soprattutto al Mezzogiorno e in Campania, per risalire la china. Dentro questo scenario, il modello organizzativo e sociale del mondo cooperativo è sicuramente un riferimento importante”. Anna Savarese, Vice Presidente Legambiente che sostiene con forza l’importanza di “fare rete dal basso per uno sviluppo sostenibile e diffuso sui territori”. Luciano Schifone, Presidente del Tavolo di Partenariato della Regione Campania, che loda il contributo attento che Legacoop Campania non fa mai mancare, anche quando critico sempre in un’ottica costruttiva. Fabio Giuliani, Referente dell’Associazione Libera Campania, ricorda il cammino comune di Legacoop e di Libera, con l’Agenzia Cooperare con Libera Terra, che in Campania ha dato vita alla Cooperativa Le Terre di don Peppe Diana e che va intensificato. Sono, inoltre, intervenuti tra gli altri Gian Luigi De Gregorio, Presidente dell’Alleanza delle Cooperative Campania e Maria Patrizia Stasi, Presidente Confcooperative.

Alcuni temi sensibili per la cooperazione, hanno interessato il dibattito del pomeriggio tra i Delegati. “La legge sulla cooperazione – dice Catalano – è sicuramente uno di questi”. “Dopo l’approvazione nel dicembre 2012 della legge regionale n. 37, appunto, siamo ancora in attesa di sbloccare il provvedimento con i decreti che approvano la composizione e la regolamentazione della Consulta, senza la quale è impossibile la valutazione di qualunque misura di sostegno. Di fatto, dopo oltre venti anni di attesa della nuova legge, ci troviamo in una situazione paradossale per la quale non abbiamo più i benefici della vecchia legge, oramai abrogata, e non possiamo richiedere i benefici della nuova perchè manca l’organismo di valutazione delle istanze. Si tratta di una situazione gravissima che vede una vera e propria omissione di atti dovuti.” Questo per non parlare della legge sulla cooperazione sociale, attesa dal 1991, rispetto alla quale la Campania rimane tuttoggi l’unica Regione a non aver rispettato l’obbligo di adeguamento della normativa nazionale. O della legge sul commercio, promulgata all’inizio del 2014, “che non raccoglie le esigenze di modernizzazione e di liberalizzazione del settore dettate dalle direttive europee”. “Non solo – continua a spiegare Catalano – abbiamo richiesto invano che all’interno della normativa venissero inserite norme per la salvaguardia dei lavoratori e il rispetto dei contratti di lavoro, un aspetto al quale la Cooperazione ha sempre guardato con grande attenzione, per dare dignità al lavoro e favorire un regime di concorrenza leale, dove tutte le aziende partano alla pari, ma non si possono penalizzare iniquamente i format del supermercato di prossimità e del superstore che costituiscono la formula distributiva più diffusa nel Paese e contribuiscono a rallentare l’inflazione ed a calmierare i prezzi, con vantaggio dei consumatori”. In riferimento alle politiche sociali della Regione Campania, Legacoop Campania ritiene che vada fatto uno sforzo straordinario per il finanziamento di un settore che non esprime solo la volontà di un sostegno caritatevole alle fasce più deboli della popolazione. Infatti, la Regione, dal 2009 ad oggi, ha progressivamente eroso le risorse destinate alle politiche sociali (si passa da oltre 100 milioni di euro stanziati nel 2009, ai 17 del 2013), mentre nel frattempo aumentava la spesa sanitaria. “Si tratta – afferma Catalano – di compiere una scelta politica e riconoscere l’assistenza come diritto di cittadinanza e veicolo di aiuto all’emancipazione, prima che alla sopravvivenza”. A proposito della Regione Campania, c’è preoccupazione in Legacoop Campania sull’utilizzo dei fondi europei, “per la mancanza di una visione sistemica e sovraregionale, di una strategia di ampio respiro”. La programmazione 2014-2020 è fortemente orientata allo sviluppo dei luoghi. L’Accordo di partenariato Italia-UE recepisce questo indirizzo e lo declina in due strategie nazionali: Aree Urbane e Aree Interne. E’ una scelta condivisibile e, proprio sulla questione della valorizzazione delle aree interne Legacoop Campania ha tenuto la scorsa settimana una manifestazione con Legambiente ed il Tavolo di Partenariato, nella quale è stata illustrata l’esperienza delle Cooperative di Comunità. “Naturalmente – conclude Catalano – occorre confrontarsi e decidere in tempi brevi per evitare il ripetersi di ritardi ed errori già commessi e che ci porteranno a perdere una parte dei finanziamenti. E’ necessario prepararsi per tempo con una programmazione che tenga conto anche dello stato delle finanze regionali e dei vincoli derivanti dal patto di stabilità, evitando rallentamenti nella spesa per mancanza di fondi destinati al cofinanziamento regionale e con un’attenzione a quelle che sono le ricchezze di questa regione : cultura, turismo e agroalimentare”.

presidenza 11 congresso legacoop campania

Le conclusioni di Mauro Lusetti, Presidente Legacoop, sono state articolate ed hanno affrontato tutte le questioni poste nell’arco della giornata, a partire dall’impegno sulla rapida concretizzazione dell’Alleanza delle Cooperative Italiane. Temi tutti a loro volta attraversati da uno imprescindibile: la legalità, nell’agire d’impresa e, per i cooperatori intimamente connessa, nell’agire sociale. In particolare poi, ha sottolineato la necessità per l’Associazione e per i cooperatori di essere conseguenti rispetto agli impegni che si prendono, anche quelli più scomodi, perché questo è l’unico mezzo per il cambiamento nella società e nella gestione della cosa pubblica che tutti evochiamo, tenendo conto che il fattore tempo è una variabile non trascurabile. Tempo che non possiamo concedere neppure più alla politica, specie alla classe dirigente del Mezzogiorno “che ha commesso errori delittuosi” e rispetto alla quale occorre che le Leghecoop meridionali chiedano senza mezzi termini una forte riforma della macchina amministrativa e un indispensabile ricambio della classe dirigente. “Il Paese non riparte se non siamo in grado di mettere insieme progetti che servano alla crescita del territorio”, ha detto Lusetti, tanto che sull’attualità politica nazionale chiede al governo di fare presto sulle riforme, “se pur alcuni correttivi andrebbero introdotti”, sottolineando come su lotta all’evasione fiscale e sulle liberalizzazioni sia necessario attivarsi se si vuole dare un segnale di svolta nel Paese, sul piano morale e su quello dello sviluppo d’impresa.

documento 11 Congresso Legacoop Campania

relazione Catalano 11 Congresso Legacoop Campania

 

 

 

 

 

 

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