Mario Catalano sull’housing sociale. ‘I fondi non spesi per l’edilizia sociale’

La Regione Campania, negli ultimi anni, ha pubblicato una serie di bandi in applicazione del cosiddetto “Piano Casa” nelle sue diverse articolazioni. In particolare, l’ex Assessore Taglialatela, non più di 2 anni fa, annunciava che, oltre ai fondi, pari a 41 milioni di Euro, stanziati dal Governo centrale per la Campania, la Regione si faceva carico di uno stanziamento di altri 120 milioni per finanziare circa 6.000 alloggi di housing sociale destinati al finanziamento della prima casa, in proprietà o in locazione, per le famiglie a basso reddito della regione.

foto mario catalano presidente legacoop campania

Ad oggi, pochissimi programmi sono partiti e, con un emendamento inserito nella Legge finanziaria regionale 2013, si impedisce alla Regione di finanziare programmi di nuova costruzione revocando finanziamenti già accordati anche su programmi per i quali imprese e cooperative hanno già impegnato somme ingenti per compromettere o acquistare aree.

Questa situazione, oltre a creare enormi difficoltà alle imprese, comporterà la necessità di restituire al Governo centrale i 41 milioni di Euro accordati alla Campania, che, come avviene per i fondi europei, anche nell’edilizia sociale mostra una assoluta incapacità di spesa. Inoltre, non si ha più notizia dei 120 milioni di Euro che l’Assessorato dichiarava di avere stanziato per il piano casa e, anche per i programmi assistiti da vecchi finanziamenti relativi a bandi del periodo 2001-2005, mancano i fondi per la liquidazione degli stati d’avanzamento lavori accertati. Basti pensare che nel 2013, a fronte di un credito vantato da Enti Pubblici, cooperative ed imprese di circa 30 milioni di Euro, la Regione ha destinato al settore 3,4 milioni ed i relativi pagamenti sono fermi a febbraio 2013, spesso per alloggi già ultimati.

In realtà, il problema dell’accesso alla prima casa è stato utilizzato dalla Regione solo per spot elettorali. Manca una visione complessiva del settore che sappia tenere insieme la necessità di fermare il consumo di suolo con il dramma di migliaia di famiglie che non riescono a garantirsi un alloggio dignitoso a prezzi accettabili.

E’ giusto fermare nuove urbanizzazioni, soprattutto quando prevedono la trasformazione di terreni agricoli o destinati a verde in zone edificabili, ma nelle città, specialmente in quelle aree espressamente destinate ad edilizia economica e popolare, occorre investire denaro pubblico per garantire il diritto alla casa.

Purtroppo la nostra Regione sembra interessata solo al condono di costruzioni abusive e, con la scusa di voler favorire risparmio di suolo, taglia i finanziamenti ai nuovi programmi e blocca quelli in corso cancellando, di fatto, il diritto alla casa.

(il commento di Mario Catalano è stato pubblicato nella Rubrica ‘Le Opinioni’ de La Repubblica Napoli del 19.12.14)

 

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