Legge cooperazione sociale. Ora nuova partenza per riforma welfare regionale

Approvata la legge regionale sulla cooperazione sociale. Sorrentino: ‘Questa è la Campania dei record’. Catalano: ‘Un traguardo raggiunto ma anche una nuova partenza per la riforma del welfare regionale’.

coop dedalus nana

24 anni, 6 legislature, 12 disegni di legge, 86 riunioni di commissione consiliari, 24 pareri di commissione, 34 audizioni delle rappresentanze delle cooperazione sociale.

Questi i numeri della legge regionale per la Cooperazione Sociale, approvata finalmente ieri in Consiglio Regionale.

“Una legge – dice Luca Sorrentino, Ufficio di Presidenza Legacoop Campania e Responsabile Legacoopsociali Campania – auspicata, attesa, sollecitata, anelata, ma già vecchia, con una vita breve, in previsione della riforma del Terzo Settore, già in agenda del Governo Nazionale. Eppure, finalmente, ci siamo, non siamo più gli ultimi in Italia su questo fronte”. “Ora avremo l’albo regionale – prosegue Sorrentino – utile per il rilancio delle politiche di inclusione sociale attraverso il lavoro delle persone svantaggiate; utile per ridare trasparenza alle numerose cooperative sociali che ogni giorno, da decenni, contribuiscono a garantire la qualità della vita delle persone della nostra regione e esigibilità dei diritti”.

“Una legge che non innova gran che aggiunge Sorrentino – ma che da ruolo al cittadino utente dei servizi, realizzati dalle cooperative sociali, regolamentando la figura del socio fruitore, con l’apertura ad essi delle basi sociali delle cooperative. Il prologo per una cooperazione sociale di comunità, questa si una evoluzione importante delle nostre esperienze”.

“Un traguardo raggiunto – dice Mario Catalano, Presidente Legacoop Campania – ma anche una partenza, un inizio di un percorso che dovrà aiutarci a riformare il sistema di welfare regionale, a ridefinire il rapporto tra istituzione e cooperative sociali, che insieme possono riqualificare i servizi e innovare i processi, per garantire una nuova sostenibilità del sistema sociale”.

Secondo Legacoop Campania le istanze di partecipazione previste dalla neo legge: albo, osservatorio, consulta, commissione, sono il luogo in cui si potrà più facilmente esercitare il ruolo protagonista di stimolo e di proposizione della cooperazione.

“E, quindi – concludono Catalano e Sorrentino – nessuno si rilassi: le istituzioni, perché noi saremo pronti e attenti a partecipare propositivamente alla determinazione del welfare campano; le cooperative sociali, perché a noi tocca elaborare idee e azioni innovative tali da produrre quel cambiamento sociale utile, in primis, per i cittadini di questa regione”.

 

Nessuna parola chiave assegnata

Condividi sui Social Network