Operazione trasparenza: Napoli in linea con le aspettative dell’Autorità anticorruzione

Il caso vergognoso di “mafia capitale” non riguarda la città, né il terzo settore. È quanto emerge dallo studio dei dati pubblicato da Gesco sul suo sito istituzionale.

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Dopo il vergognoso caso di “Mafia Capitale” il gruppo di imprese sociali Gesco ha deciso di rendere ancora più evidente il percorso di trasparenza intrapreso negli ultimi quindici anni e pubblica on line, sul suo sito istituzionale – www.gescosociale.it – una sintesi di quanto emerge sia dal monitoraggio dell’Autorità Anticorruzione sulle procedure negoziate, che dai dati del Comune di Napoli relativi all’affidamento dei servizi socio-assistenziali.

Dai dati emerge che Napoli è al di sotto della media nazionale per il ricorso alla procedura negoziata (vale a dire all’affidamento dei servizi in esterno senza previa indizione di gara) mentre oltre la metà dei comuni capoluogo di regione trasgredisce le aspettative dell’Autorità Anticorruzione che evidenzia una criticità nell’applicazione del Codice dei contratti pubblici, secondo il quale va adottata come regola la procedura aperta e come eccezione, da motivare, la procedura negoziata.

È possibile trarre delle considerazioni analoghe dai dati relativi al sistema di offerta socio assistenziale del Comune di Napoli per il periodo di programmazione 2012-2014 da cui risulta che oltre il 60% dei servizi è affidata mediante procedura ad evidenza pubblica.

Inoltre la rete degli enti gestori include un’ampia gamma di associazioni, cooperative sociali e istituti religiosi: non esiste alcun ente che accentri in sé la gestione dei servizi socio-assistenziali: né Gesco, né altri enti del terzo settore fanno da “asso pigliatutto”.

Infine, per quanto riguarda i servizi per Rom e migranti, siamo ben lontani dalle cifre scandalose che hanno sollevato il caso romano.

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