Coop. Sole. In cantiere nuove varietà di fragole

Raccolto in aumento del 40% rispetto al 2015, prezzi soddisfacenti, qualità eccellente anche grazie al clima favorevole e nuovi progetti per il futuro che prevedono l’introduzione sul mercato di 4-5 nuove varietà.

foto direttore pietro ciardiello

È partita sotto i migliori auspici la stagione delle fragole per Coop Sole, cooperativa di Parete (Caserta), una delle principali realtà ortofrutticole del Mezzogiorno. L’impresa campana anche quest’anno ha investito 200 ettari di areali a fragole dai quali, ad oggi, ha prodotto circa 1.500 tonnellate con l’obiettivo di toccare le 8 mila tons a fine campagna. La raccolta è iniziata a fine gennaio con i primi stacchi, con un trend di maturazione anticipato rispetto allo scorso anno. Si proseguirà fino a giugno. La produttività è stata particolarmente positiva grazie alla messa a dimora di un minor numero di piante per ettaro che ha dato rese superiori. Anche quest’anno la cultivar Sabrina sarà l’autentico cavallo di battaglia dell’azienda casertana, rappresentando l’80% delle fragole coltivate.

Ma la novità per il prossimo anno, come detto, sarà rappresentata dall’introduzione di 4 (forse 5) nuove varietà. “Saranno sempre tipologie di fragole dalla forma allungata – spiega Pietro Ciardiello (nella foto), direttore di Coop Sole – e precoci. In questo modo puntiamo ad allungare il calendario di produzione, in anticipo, partendo non più a gennaio bensì a novembre”.

Finora quest’anno oltre il 50% della produzione è stata commercializzata all’estero, sebbene a fine campagna la quota si ridurrà al 30%, visto che ad aprile e maggio solitamente in Italia i consumi di fragole aumentano considerevolmente, clima permettendo.

Per Ciardiello il mercato in generale è vivace, “sebbene non manchi la forte concorrenza spagnola che incide specialmente sui prezzi. Le quotazioni tuttavia tengono piuttosto bene, nonostante un calo fisiologico in questi primi giorni successivi alla Pasqua”.

Per Coop Sole un altro segmento in forte espansione è quello dei frutti di bosco. Pur rimanendo ancora una nicchia, la produzione e vendita di lamponi (coltivati su due ettari) sta regalando alla cooperativa campana grandi soddisfazioni. “Siamo verso la conclusione della campagna invernale dei lamponi e i risultati sono ottimi sia come produzione che come vendite. Il settore sta andando così bene che stiamo realizzando nuovi investimenti con l’allargamento dell’areale che porterà alla coltivazione su sei ettari”, rivela Ciardiello. “Nel frattempo stiamo lavorando per effettuare dei campi sperimentali coltivati a mirtillo. Il nostro “credo”, tuttavia, rimane sempre quello: italianità. Che si parli di fragole, piccoli frutti o altra ortofrutta. Il made in Italy rimane vincente”.

Fonte: Corriere Ortofrutticolo, articolo di Emanuele Zanini

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