Protocollo contro il caporalato in agricoltura. L’Alleanza in Campania è pronta a partire

caporalato

 

 

Si è insediato, presso la Prefettura di Caserta, il Tavolo permanente di coordinamento per l’attuazione del Protocollo sperimentale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura: ‘Cura – Legalità – Uscita dal ghetto’. Al Tavolo anche l’Alleanza delle Cooperative Italiane della Campania con il presidente, Mario Catalano e la coordinatrice del Settore Agroalimentare, Maria Grazia Gargiulo. Il Protocollo, che ha come finalità principale il sostegno ed il rafforzamento degli interventi per il contrasto al caporalato e allo sfruttamento su alcuni territori del Mezzogiorno, interessa anche la provincia di Caserta. Lo scopo di questo Protocollo, sottoscritto anche dall’Alleanza delle Cooperative Italiane insieme a Governo, sindacati e parti datoriali, è quello di creare una rete tra soggetti interessati per istituire presidi medico sanitari mobili, servizi di tutela legale, sportelli per incontro della domanda e offerta per le esigenze abitative, servizi di trasporto, istituzione di corsi di lingua italiana e di formazione lavoro.

“Si tratta – dice  Mario Catalano, presidente dell’Alleanza in Campania – di un momento importante: finalmente, lo Stato si impegna, con una azione coordinata e di sistema, assieme a tutti gli attori sociali, per una lotta più dura contro il caporalato, con misure sociali mirate e non solo repressive”. “Grazie a questo Protocollo – continua Catalano – si potranno realizzare interventi concreti di accoglienza e integrazione dei lavoratori immigrati, con beneficio non solo per questi, ma anche per tutta l’imprenditoria sana che opera nel rispetto delle regole e che viene danneggiata da questa concorrenza sleale”. “Adesso – prosegue Catalano – dobbiamo impegnarci tutti per sperimentare questo modello. Come ho detto nella riunione con il Prefetto De Felice, l’Alleanza campana farà con convinzione la sua parte mettendo a disposizione professionalità e competenze che le nostre Associate, soprattutto nel settore della cooperazione sociale, hanno da anni perfezionato con il lavoro quotidiano sui temi legati all’accoglienza ed alla legalità”. “I migranti – conclude Catalano – danno un contributo importante, specie in alcuni periodi dell’anno, all’agricoltura del nostro Paese. Mi sembra che finalmente si possa cominciare a gettare le basi di una vera integrazione sociale per chi tanto duramente contribuisce a far crescere la nostra economia e, al tempo stesso, contrastare con forza chi ha costruito nell’illegalità la propria ricchezza”.

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