Cgil Campania. #libero accesso: consultori, IGV e contraccezione

 

 

 

 

08.03.2018

 

 

 

Ancora un 8 marzo, ancora una Giornata Internazionale della Donna di lotta, un giorno non rituale, in cui la protesta delle donne si svolgerà dentro e fuori i luoghi di lavoro, contro le culture patriarcali, autoritarie e razziste a testimoniare che poco o niente è cambiato e che, anzi, pure molte conquiste del passato rischiano di essere svuotate e azzerate.  Per questo è necessario valorizzare indagini sul territorio come quella della Cgil Campania presentata, presso la sede della Filcams Cgil Campania, sul funzionamento dei consultori nella nostra regione e sull’applicazione della L.194/78. Una ricerca importante, di cui esser grati, che presenta dei dati (al 28 febbraio 2018), interessanti e che devono far riflettere su quanto ancora tanto rimane da fare. Il lavoro parte dal luglio 2017 e, in base a questa prima ricognizione, sono stati elaborati due format con set di domande dedicate: il primo rivolto agli operatori, a cura della FP, la categoria che per la CGIL si occupa dei lavoratori delle amministrazioni e dei servizi pubblici; il secondo, con la collaborazione delle Camere del Lavoro, SPI, UDS e la rete delle associazioni territoriali vicine alla CGIL, rivolto ad un vasto campione che ha visto, in poco meno di un mese di somministrazione, coinvolte oltre 500 persone, intervistate nelle sedi CGIL dislocate in tutta la regione. Il campione è composto prevalentemente da donne (oltre l’80%).Il 37% degli intervistati è adolescente.Hanno risposto persone di 12 nazionalità diverse, per oltre l’80% italiana. Residenti in 99 comuni diversi della regione da Vallata a Portici da Buccino a Castello di Cisterna.
Le adesioni più alte si sono registrate a Napoli, Avellino, Acerra, Castelvolturno, Salerno, Mondragone.
Attraverso il monitoraggio promosso dalla CGIL Campania si è rilevato il rapporto tra intervistato e struttura commissariale. A tal fine i set di domanda si sono essenzialmente focalizzati su tre filoni:
1. presenza di un punto di ascolto e informazione presso gli istituti scolastici
2. grado di conoscenza e di fruizione dei servizi consultoriali
3. aspettative e desiderata circa il servizio consultoriale.
Il 66% degli intervistati ha riferito della mancata presenza di uno sportello informativo presso il proprio istituto scolastico.  Alla domanda attraverso quali fonti sei entrata a conoscenza del servizio consultoriale, l’indagine rileva il ruolo fondamentale di amici e conoscenti (43%), della famiglia (22%), della scuola 12,3%, e solo in ultima istanza di internet 11,3%, della stampa 5% o di iniziative pubbliche 4%. Pressoché residuale il ruolo di coordinamento e di indirizzo esercitato da medici di base e strutture territoriali per la salute pubblica.

Il 58% degli intervistati afferma di frequentare o di aver frequentato il consultorio. Il 63% degli intervistati afferma di non fruire del servizio consultoriale perché non lo conosce; il 15% ha un ginecologo privato di riferimento; il 12% afferma che si tratta di un servizio troppo distante da casa dai tempi di attesa troppo lunghi. Ancora il 12% asserisce di non frequentare il consultorio perché non ne conosce gli operatori. Il 9% dichiara di riferirsi abitualmente a servizi a pagamento.

Chi invece si riferisce al consultorio opta per strutture pubbliche (la relazione del Ministero non registra strutture private che eppure timidamente cominciano a fare la loro apparizione).
Altra domanda è stata: perchè si sceglie il consultorio?
Perché è gratuito, facile da raggiungere e si fa prevenzione ma anche perché gli operatori sono bravi, si è accolti e i tempi di attesa sono congrui.

Le principali prestazioni fruite restano legate alla maternità o alla prevenzione:
A. visita ginecologica 61,5%
B. pap test 40,3%
C. visita gravidanza 19,9%

Non irrilevante è il tasso relativo alle visite e alle consulenze per la scelta del metodo contraccettivo più adatto (8,6%); per la richiesta di un metodo contraccettivo d’urgenza (6,3%); per la richiesta del certificato per l’IVG (3,6%); così come per il servizio di supporto e consulenza psicologica 7,7% e la visita andrologica (2,2%).

Rispetto ai tempi di attesa essi si attestano nei limiti di una settimana. più in dettaglio:
Il 16,4% degli intervistati ha affermato di essere stato accolto immediatamente; il 17,8% entro cinque giorni; il 20,1% entro una settimana. Solo il 6,8% ha affermato di aver atteso un mese.

Il servizio è giudicato positivamente in circa il 90% dei casi.
Più in dettaglio:
Il 29% afferma di aver ricevuto un servizio discreto; il 28% buono; il 26,7% sufficiente.
Solo il 9,2% ha dichiarato di aver ricevuto un servizio insoddisfacente.

In linea generale si apprezzano la disponibilità e la capacità di accoglienza degli operatori e dei medici specialisti, così come l’assenza di attesa e la cura in momenti come la gravidanza e il pre-parto. Tra i principali problemi rilevati i tempi di attesa, le strutture fatiscenti, un personale poco garbato e accogliente, la scarsa organizzazione del servizio e soprattutto la mancanza di mediatori culturali di fronte all’aumento di un’utenza straniera.

Come gli intervistati vorrebbero che fosse il loro consultorio?
Chiedono che sia un centro di servizi alla persona, un luogo di ascolto, confronto e prevenzione, che sia un ambulatorio ma anche che sia un luogo dedicato alla famiglia e che sia in grado di dare sostegno psico-sociale.

Sullo stato operatori consultori, la mappatura ha mostrato una caratterizzazione del servizio a macchia di leopardo con zone d’ombra e punte di eccellenza, oltre a una profonda difformità tra lo stato del servizio consultoriale e più complessivamente gli aspetti legati all’IVG.

Emblematico è il caso di Caserta dove la mappatura dei 21 consultori presenti nella provincia ha evidenziato i seguenti aspetti:
– la presenza di un ginecologo in ogni struttura (100% del campione) accompagnato nell’81,8% dei casi da uno/a psicologo/a e/o da un’assistente sociale; nel 77,3% da un’ostetrica e/o un/a infermiere/a, nel 72,7% da neuropsichiatri.
– Nel 95,5% dei casi il numero dei medici non obiettori è ritenuto adeguato.
– I servizi maggiormente offerti sono legati alla prevenzione, alla maternità, alla salute sessuale e riproduttiva
– Rispetto alla tipologia di utenti rilevata essa è varia e comprende donne in età fertile, minori, coppie e donne in menopausa e post-menopausa. Mediamente il 30% degli utenti dei consultori casertani è straniero.
– Maternità, ginecologia e vaccinazioni i servizi più richiesti e utilizzati.
– Nel 57% dei consultori casertani si sono rivolte donne vittima di violenza che sono state poi messe in contatto ad un servizio dedicato.
– È previsto sia l’accesso diretto che quello tramite pagamento di ticket (per le prestazioni non contemplate nei progetti di prevenzione o nei LEA)
– In linea generale l’apertura è settimanale.

 

LA PIATTAFORMA CGIL CAMPANIA
Già in occasione della giornata per l’aborto sicuro e legale la CGIL Campania aveva avanzato al governo regionale una serie di proposte che costituiscono il fulcro della piattaforma regionale presentata durante la conferenza stampa odierna.
*VALORIZZAZIONE E POTENZIAMENTO DEI CONSULTORI

*PRESENZA DI ALMENO UN MEDICO NON OBIETTORE IN OGNI CONSULTORIO

* ASSUNZIONE DI PERSONALE NON OBIETTORE DEDICATO

*CREAZIONE DI UN CENTRO UNICO DI PRENOTAZIONE REGIONALE PER L’IVG

*FORMAZIONE AD HOC PER IL PERSONALE MEDICO E PARAMEDICO

*POTENZIAMENTO RETE TERRITORIALE

*INTERVENTI A SOSTEGNO DELLA SALUTE DELLA PERSONA A OGNI ETÀ

* AZIONI A FAVORE DELLA MEDICINA DI GENERE E PER L’INCLUSIONE DELLE PERSONE LGBTQ+

*ADOZIONE DI INTERVENTI SPECIFICI PER LE DONNE STRANIERE E PRESENZA DI ALMENO UN MEDIATORE CULTURALE NEI CONSULTORI CHE INSISTONO NELLE AREE AD ALTO TASSO DI IMMIGRAZIONE

*CAMPAGNE DI INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE PER IL DIRITTO ALLA SALUTE SESSUALE E RIPRODUTTIVA

*LIBERO ACCESSO ALLA CONTRACCEZIONE E ADOZIONE INTERVENTI SPECIFICI PER IL DIRITTO ALLA PROCREAZIONE RESPONSABILE E ALLA DIFESA DALLE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI

* MISURE PER IL CONTRASTO DELLE MGF E ADOZIONE DI MISURE SPECIFICHE PER LE DONNE CHE SUBISCONO TALI PRATICHE

 

(fonte dati: Cgil Campania)

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