Coop. Pigrecoemme. Per festeggiare i primi 18 anni di attività propone: ‘Situazione critica’

 

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La Scuola di Cinema Pigrecoemme celebra 18 anni di attività e propone “Situazione critica”: una serie di incontri sulla critica cinematografica e la promozione culturale della settima arte. Situazione critica è il tentativo di fare il punto su quale sia, oggi, lo stato della cultura cinematografica e dell’audiovisivo in genere, quale il progetto di diffusione, di divulgazione e di promozione che vi ruota attorno. L’ambizione è quella di indagare se la situazione “della” critica sia effettivamente “critica” o si attraversi un momento di attenzione particolare verso questa disciplina. L’iniziativa della Pigrecoemme, grazie all’esperienza delle personalità coinvolte, intende ragionare sulle nuove forme della critica e sul fondamentale apporto che essa può fornire alla formazione di uno spettatore consapevole, che possa godere del testo cui assiste ben oltre la superficie. Alla crescita, per dirla con Lino Miccichè, di spettatori di profondità rispetto alla massa di spettatori di superficie che sono, frequentemente, l’alibi per un cinema di superficie.
Pigrecoemme, la Scuola di cinema punto di riferimento del Centro Sud, per celebrare i suoi diciotto anni di attività ha organizzato una serie di incontri, da maggio a dicembre 2018, sulla critica cinematografica e la promozione culturale della settima arte, che punta proprio sulla centralità del lavoro interpretativo come chiave di lettura dell’inalienabile attualità del discorso cinematografico.

Primo appuntamento il 5 maggio
Si comincia il 5 maggio 2018, alle ore 16,30, presso la sede della scuola, in piazza Portanova 11, con un incontro dal titolo “Il dibattito sì: l’importanza delle rassegne cinematografiche e dei festival nella formazione di un pubblico maturo e critico”.
Interverranno Alberto Lastrucci, direttore del Festival dei Popoli, uno tra i più longevi Festival sul Documentario che si tiene in Italia dal 1959; Antonella Di Nocera, ideatrice e curatrice, con l’Arci Movie, di Venezia a Napoli e co-curatrice di Astradoc; Francesco Napolitano, direttore della Mediateca Santa Sofia del Comune di Napoli, da anni votata alla diffusione e promozione della cultura cinematografica; Anna Masecchia, docente di storia del cinema della Federico II e organizzatrice della rassegna Cinema Mon Amour, nella sala Astra in via Mezzocannone; Giuseppe Colella, coordinatore del Napoli Film Festival; Pietro Pizzimento, della Movies Event, produttore e promotore cinematografico nonché membro del direttivo dell’Associazione Festival italiani di cinema; Michele Salvezza, ideatore e co-fondatore del Kinetta Spazio Labus di Benevento e Angelo La Pietra, irriducibile organizzatore di uno dei più importanti cineforum della Campania per la quantità di pellicole, altrimenti invisibili, presentate al pubblico: Sguardi Ostinati al Magic Vision di Casalnuovo.
Come Partecipare all’incontro
L’incontro, fino a esaurimento posti, è a ingresso gratuito. È gradita la prenotazione al numero 081 5635188.

I prossimi incontri
Nei mesi successivi animeranno gli incontri, tra gli altri, lo sceneggiatore Corrado Morra; il direttore di FilmTV Giulio Sangiorgio; Il critico e storico del cinema Valerio Caprara; il giornalista e docente universitario Diego Del Pozzo; lo storico del cinema Vincenzo Esposito; Attilio Palmieri, ex allievo di Pigrecoemme e critico per diversi siti e riviste (Best Movie, Segnocinema); Matteo Berardini, direttore della rivista online Point Blank; Marco Compiani, critico e presidente dell’Associazione Culturale Doppio Sogno; la copywriter e critica televisiva/radiofonica Eugenia Fattori e Marina Pierri, collaboratrice del Corriere della Sera, docente e coordinatrice dello IED di Milano.

Diciotto anni di Pigrecoemme: un po’ di storia
Il 1° maggio 2000 veniva lanciato il sito www.pigrecoemme.com e quella data può essere considerata l’inizio ufficiale di un’avventura – imprenditoriale e culturale – che ha profondamente cambiato il modo di intendere la formazione nel campo audiovisivo e la promozione culturale della cultura cinematografica. Nel corso degli anni, la Pigrecoemme, oltre ad affermarsi come uno dei punti di riferimento della formazione alle arti e ai mestieri del cinema nell’Italia centromeridionale, ha partecipato all’organizzazione di numerose iniziative culturali (la rassegna ‘O Curt’ e I film della mia vita con la Mediateca Santa Sofia del Comune di Napoli, la rassegna di Storia del Cinema Permanente al PAN di Napoli, Il festival del cinema indipendente Open Off), nonché alla coproduzione di opere di prestigio e premiate (Midnight Bingo di Antonio Longo, premiato al NapoliFilmFestival; Un consiglio a Dio di Sandro Dionisio con Vinicio Marchioni, in concorso al 48° Festival di Pesaro; Landscapes of Memory, documentario sull’opera omonima dell’artista Christian Leperino, diretta da Giacomo Fabbrocino e Still in Life, video coprodotto con lo Studio Trisorio, in collezione permanente al Museo Madre).
Moltissimi sono oggi gli ex allievi della Pigrecoemme che lavorano nella produzione cinematografica e televisiva, come autori e come tecnici.

Il noto critico cinematografico e docente Valerio Caprara ha definito Pigrecoemme un presidio di resistenza.

Perché Situazione Critica?
In Elogio della Critica (edito in Italia da Il Saggiatore), il suo autore, Anthony Oliver Scott scrive:
“Cos’è un critico? Chiedendo in giro – o leggendo qualcuna delle mail che mi arrivano – si scoprirebbe che un critico è, prima di tutto, un artista fallito, pronto a riversare rancori antichi e invidioso sdegno su quelli che hanno avuto la fortuna, il talento o la disciplina necessari per avere successo. Questa convinzione è tanto diffusa da rappresentare una sorta di dogma nella credenza popolare”.
A questo pregiudizio, in fondo sempre esistito, si aggiunga che, nell’era social, tutto, ma proprio tutto, si riduce apoditticamente a una dialettica like/dislike che naturalmente impoverisce ancor di più il discorso.
Eppure, proprio ora, proprio in quest’epoca in cui sembra che nessuno più abbia voglia di leggere recensioni o analisi approfondite di questo o quel film, l’analisi del linguaggio trova nuovi stimoli, un fermento che pareva sopito.
Nascono laboratori di critica militante, nuove generazioni di storici e critici si fanno strada, si sperimentano forme nuove quali i video saggi. E la critica si riappropria anche del suo valore pedagogico, perché innanzi tutto ciò che insegna è l’esercizio critico.
Nessuno dubiterebbe dell’importanza formativa dei testi letterari commentati (come La Divina Commedia o I Promessi Sposi) adottati nelle scuole, mentre si stenta a considerare il testo filmico degno di analisi ermeneutica. Eppure, più spesso di quanto si pensi, registi che poi abbiamo imparato ad amare sono proprio partiti dalla Critica. Non solo gli esponenti della Nouvelle Vague, cresciuti nei Cahiers du Cinema Truffaut, Godard, Rivette, Rohmer, etc.), ma anche, in Italia, Alberto Lattuada, Carlo Lizzani, Davide Ferrario, Peter Bogdanovich in America, o, recentemente, Christophe Gans, per arrivare al caso attualissimo di Kogonada, uno dei maggiori realizzatori di video saggi sul web (ne ha realizzati anche per la celebre rivista Sight & Sound), ora al suo debutto sul grande schermo con Columbus, visto al Sundance 2017.

 

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